Studio di Flebologia per la cura delle vene varicose e dei capillari
Vene Varicose: premesse
Le vene varicose: considerazioni
In Italia una persona su tre riferisce generici fastidi alle gambe, mentre una su cinque lamenta disturbi più precisamente riferibili ad insufficienza venosa ed alle vene varicose.
L’insufficienza venosa è responsabile di disturbi come pesantezza, gonfiore, formicolii, sino alla comparsa dei “capillari” (teleangectasie in termine medico) e vene varicose.
Le vene varicose sono più frequenti nella donna soprattutto per le influenze ormonali, che aumentano in gravidanza assieme all’aumento di volume dell’utero, con compressione crescente delle vene poste all'interno del bacino.
Anche un’imperfetta funzione ovarica può predisporre all'insufficienza venosa, con disturbi progressivi accompagnati dalla comparsa di capillari e vene sempre più dilatate: compressione meccanica dell’utero e azione chimica degli ormoni si associano, con possibile formazione di vene varicose, anche potenzialmente rischiose.
, Ugo Baccaglini, Gilberto Regazzo, Dimitrios Kontothanassis, Lorenzo Tessari
Le vene varicose: come si formano
Negli arti inferiori le vene sono organizzate in due circoli, superficiale e profondo, che comunicano attraverso numerose vene corte e trasversali (perforanti).
Le vene contengono valvole sempre aperte che, chiudendosi, impediscono reflusso del sangue verso il basso.
Quando le valvole non funzionano adeguatamente, le vene si dilatano progressivamente sino a diventare tortuose, nel tentativo di ridurre il peso dell’intera colonna di sangue in più curve.
Nelle vene superficiali delle gambe, poste tra pelle e muscoli, normalmente scorre il 25% del volume di sangue diretto dai piedi verso il cuore, mentre in quelle profonde, situate tra i muscoli delle gambe, transita il 75% dello stesso volume.
Poiché le vene non sono pulsanti, sfruttano la contrazione trasmessa dalle strutture contrattili vicine per la propulsione del sangue al loro interno: questo spiega perché le vene profonde, collocate tra i muscoli, fruiscano di un’efficace "spremitura" che permetta di trasportare maggiori volumi di sangue e siano meno predisposte alla formazione di vene varicose.
Viceversa, le vene superficiali diventano più facilmente varicose perché sottostanti alla pelle, poco contenitiva e non contrattile.
Il termine tromboembolismo venoso riassume le due minacce per una vena varicosa, causate dalla rallentata velocità del sangue: la flebite, per infiammazione della parete interna della vena; la trombosi, per alterata coagulazione, con possibilità di successiva embolia polmonare.
Quando la trombosi riguarda le vene profonde, può causare vene varicose superficiali, dovute all’inversione del flusso del sangue dalla profondità verso la superficie.
Il calore è dannoso per le vene
E' fondamentale ricordare che il calore contribuisce alla formazione di vene varicose.
Abitudini largamente diffuse come bagno o doccia caldi, esposizioni al sole o a lampade abbronzanti senza adeguata protezione, possono sollecitare una predisposizione familiare.
Le calzature
Passeggiare con calzature comode permette la corretta spremutura dei vasi della soletta plantare e l’ottimale contrazione dei muscoli del polpaccio per lo svuotamento delle vene.
E’ talmente importante la muscolatura del polpaccio da essere indicata come “cuore periferico”, perchè pompa sangue verso l’alto e contro la forza di gravità, aiutato da meccanismi respiratori di aspirazione del sangue verso il torace.
La calzatura dovrebbe essere comoda e con tacco di 3 o 4 cm.
Il tacco più alto riduce l’azione di pompa dei muscoli della gamba, in tensione quando si solleva il tallone, mentre il tacco più basso riduce la spremitura plantare, rallentando il flusso del sangue dal piede, con danno alle radici venose.
Meglio riservare il tacco alto alle sole occasioni fashion e correggere il tacco basso con plantari che permettano le normali sollecitazioni periferiche.
Contraccezione ormonale
Il rischio di insufficienza venosa e di vene varicose aumenta nelle donne che assumono contraccettivi orali, sia orali che vaginali, per l'aumentata quantità di ormoni predisponenti circolanti nel sangue, anche se gli attuali dosaggi ormonali, più ridotti e meno dannosi, risultano più compatibili per i soggetti affetti o predisposti.
La funzione intestinale
Il rallentamento del transito intestinale è tra lle cause di insufficienza venosa e vene varicose, per interferenza sul ritorno venoso dalle gambe verso l’addome.
Colon irritabile, diverticoli intestinali, disturbi biliari, stitichezza e, in generale, ogni condizione che alteri il transito intestinale deve essere corretta in presenza di insufficienza venosa e vene varicose, tenendo presente che spesso un intestino pigro è semplicemente causato da carente idratazione: bere due litri di acqua al giorno permette il ripristino di una rapida normalizzazione.
Il peso corporeo
L’aumento del peso corporeo, sino a situazioni estreme di obesità, è spesso dovuto ad un'alimentazione scorretta sia quantitativamente che qualitativamente, con il rischio di altre patologie associate, soprattutto cardiocircolatorie, per il maggior impegno richiesto a cuore e vasi.
Per l’insufficienza venosa e le vene varicose non esiste una dieta specifica, ma il mantenimento del peso corporeo ideale permette di non incoraggiare una predisposizione ereditaria o di non peggiorare lo stato di vene varicose esistenti.
Sedentarietà e stazionarietà
Rimanere a lungo in piedi o seduti, spesso per esigenze di vita o di lavoro, è tra le cause all’origine dell’insufficienza venosa e delle varicose, perchè aumenta la pressione della colonna di sangue nelle vene sino al ginocchio (quando seduti) o sino all’inguine (quando fermi in piedi), con possibile formazione di vene varicose.
Passeggiare impedisce l’aumento pressorio e contribuisce a scongiurare la formazione di vene varicose.
Ginnastica per le vene varicose
Alcuni semplici esercizi fisici, eseguibili in casa, possono prevenire, alleviare o ritardare i disturbi dovuti ad insufficienza venosa o vene varicose.
Ecco di seguito alcuni esercizi semplici ed efficaci.
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In posizione supina con gli arti sollevati come raffigurato flettete e distendete per 20-30 secondi le dita dei piedi.
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Mantenendo la stessa posizione (supina a gambe sollevate), ruotate alternativamente i piedi, verso l'esterno e poi verso l'interno, sempre per 20-30 secondi.
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Ancora nella stessa posizione, flettete e distendete i piedi alternativamente, ancora per 20-30 secondi.
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Nella posizione precedente, esercitare con i piedi una progressiva pressione sui talloni e distendere lentamente le gambe sino a sollevare il bacino, ripetendo 5 volte con lente tensioni e distensioni.
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Mantenendo la stessa posizione, premere una gamba contro l'altra con progressiva pressione a caviglie incrociate, per 4-5 secondi. Dopo 5 secondi di pausa ripetete per 6 volte.
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In posizione supina a gambe distese, piegare il ginocchio avvicinandolo all'addome, senza l'aiuto delle mani, quindi distendere l'arto riportandolo lentamente alla posizione inziale. Ripetere alternativamente per 15 volte.
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Ripetere l'esercizio precedente, ma aiutando un maggiore avvicinamento del ginocchio con la mano che afferra il piede, per poi scivolare dalla caviglia verso la coscia in un benefico massaggio. E’ inoltre possibile ottenere un immediato beneficio anche sollevando ritmicamente i piedi sulle punte, per 8-10 volte.